Rino Rodio

Rino Rodio

Rino Rodio è uno dei volti noti di tante trasmissioni calabresi, amato dal pubblico nella sua veste di comico, cabarettista e intrattenitore, ma negli ultimi anni si è affermato a livello nazionale come un formidabile attore. Come gli piace definirsi: Attore professionista del piccolo schermo ed emergente del grande schermo!

Biography

Rino Rodio è uno dei volti noti di tante trasmissioni calabresi, amato dal pubblico nella sua veste di comico, cabarettista e intrattenitore, ma negli ultimi anni si è affermato a livello nazionale come un formidabile attore. Ha recentemente partecipato al film “Gli anni belli” in compagnia di professionisti del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta, ma è nota la sua presenza in “Trust – Il rapimento Getty”, girata dal premio Oscar Danny Boyle. Una produzione internazionale, andata in onda in Italia su Sky Atlantic, con la presenza di altri due premi Oscar, Hilary Swank e Donald Sutherland. Nella serie, che racconta il rapimento di John Paul Getty III avvenuto nel 1973, Rino Rodio ha ricoperto il ruolo di componente del gruppo di malviventi che gestiscono il rapimento del nipote del magnate americano del petrolio, rapito a Roma luglio 1973 e liberato sull’autostrada, vicino a Lauria nel dicembre successivo dopo una lunga prigionia in Aspromonte.

Un curriculum sempre più prestigioso, che lo porterà a ricevere, sabato 21 agosto, un riconoscimento speciale in occasione della VI edizione del premio “La Porta d’Argento” di Isola di Capo Rizzuto. La serata, a cura dell’associazione Leonardo Da Vinci e inserita all’interno della settimana della cultura castellese, sarà condotta da Veronica Maya e vedrà un ricco parterre de roi: tra tutti, Amalia Bruni, Azzurra Di Lorenzo, Daniela Fazzolari, Giovanni Macrì, Massimiliano Mirabelli, Maria Assunta Scalzi e, per l’appunto, Rino Rodio.

Il film “Libero di volare”

Durante l’evento verrà premiato l’operato della “CineIsola Production” come eccellenza calabrese e, con l’occasione, sarà presentato il trailer del film “Libero di volare”. Con la regia di Fabio Mancuso, il progetto vanta un cast di alto livello con attori del calibro di Franco Neri, Antonio Tallura, Gianni Ciardo, Paolo Marra, Marcello Arnone e Rino Rodio. Già, anche questo importante film vede la partecipazione dell’esuberante interprete catanzarese. “E’ una storia ispirata a fatti realmente accaduti, dal tema molto forte toccante e attuale – afferma Rodio ai nostri microfoni -. Il protagonista della storia è Dario, un giovane ragazzo crotonese che sin da piccolo lotta per la sua amata città organizzando serate di beneficenza e manifestazioni di protesta. A un certo punto della sua vita, Dario scopre di essere malato, viene colpito da un male al pancreas e quindi sottoposto a un delicato intervento chirurgico per fortuna ben riuscito. Provato dalla malattia, riesce piano piano a riprendersi e dopo qualche tempo arriva l’amore: Chiara, una ragazzina che gli resta accanto dando vita a una bella storia d’amore. In seguito, il protagonista impiegherà tutte le sue forze per far nascere un’associazione che dia voce a chi purtroppo troppe volte non riesce ad averla”.

L’esordio nel piccolo schermo e il film con Lazotti

In sostanza, un film denuncia che vuole rimarcare i veleni presenti nel territorio crotonese. Ma la chiacchierata si sposta subito sugli esordi della sua carriera: “Tutto è iniziato quasi per caso, nel 2015. Ero interessato a partecipare al film ‘Le nozze di Laura’,  diretto da Pupi Avati e ispirato a diverse parti del Vangelo, in particolare a quella dedicata al miracolo delle Nozze di Cana. Il casting si teneva a Rocca Imperiale e iniziava alle 10, ma posticiparono il tutto al pomeriggio. C’era un caldo infernale e intorno alle 17:30 vidi un sacco di gente. A quel punto, chiesi a un componente dello staff di comunicare ad Avati che non avrei partecipato alla selezione. Dopo qualche minuto, mi ritrovai sul palco davanti al maestro: lui chiese le mie generalità e io, in tutta spontaneità, dissi che venivo da Catanzaro Lido o ‘piccola Parigi’. Dopo due ore di viaggio, mi arrivò una chiamata dalla produzione: la mattina dopo sarei dovuto ritornare lì per girare la prima scena. Ero totalmente incredulo”.

Il feeling con Pupi Avati si instaura sin dal primo minuto di lavoro: “Arrivato sul set, gli chiesi uno stralcio di copione. Il maestro si girò verso di me ed esclamò: “Nella vita di cavolate ne ho sentite tante, ma uno che mi dice ‘Catanzaro Lido o piccola Parigi’ le supera tutte. Ti riassumo un po’ la trama, poi vai a ruota libera”. L’esordio sul grande schermo arriva qualche anno più tardi: “Un giorno un regista mi vide in spiaggia e rimase stupito dalla mia simpatia. Poco più tardi mi avvicinò chiedendomi se avessi avuto il desiderio di partecipare alla realizzazione di un suo film. Quel regista era Gianfrancesco Lazotti e sotto la sua regia partecipai al film ‘La notte è piccola per noi’”.

La prestigiosa parte nel film su Dante

Dalla sua voce traspare passione per un lavoro che, alla gente del Sud, può riservare qualche grattacapo in più: “Ci vuole molto studio, il problema di noi calabresi è la dizione. Ai casting spesso i nostri corregionali vengono tagliati, a meno che la produzione non cerchi persone con un accento marcatamente calabrese”. Ma Rino Rodio continua a portare in alto il nome della nostra terra e lo farà anche nei prossimi mesi, quando nelle sale uscirà il film “Vita di Dante”, diretto proprio da Pupi Avati. Nel lungometraggio la vita del padre della lingua italiana viene raccontata dallo scrittore Giovanni Boccaccio in un’atmosfera tipicamente medievale e arricchita da meravigliosi costumi, con la presenza di attori dal calibro di Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti e Alessandro Haber.

Suona strano, un catanzarese nel film del fiorentino Dante Alighieri, eppure nei mesi scorsi Rodio ha preso parte alle riprese del film a Spoleto: “Quando ho ricevuto la chiamata di Pupi Avati per partecipare al film sono rimasto sorpreso – racconta – all’inizio pensavo fosse uno scherzo ma poi quando ho capito che non lo era sono rimasto spiazzato. Non capita tutti i giorni di poter stare su un set del genere, peraltro senza nemmeno aver partecipato ai casting”. Rispetto al 2015, però, Pupi Avati ha riservato a Rodio un ruolo molto importante: “Interpretare il marito di Beatrice mi inorgoglisce parecchio. Ho conosciuto alcune attrici, tutte con un’esperienza di studio in posti quali Usa o Argentina. E poi ci sono io, diplomato alla ragioneria di Catanzaro Lido: spesso scherzo con Pupi Avati su questa cosa. Mi sento molto fortunato”.

In conclusione, Rodio ci svela i suoi progetti imminenti: “Oltre a ‘Libero di volare’, nei prossimi mesi uscirà nelle sale il film ‘La città d’oro’, con la regia di Francesco Giannini e una produzione americana. Le riprese si sono tenute questa estate nel paese di Santa Caterina dello Ionio. Inoltre, nelle prossime settimane sarò impegnato in un docu-film su Mia Martini, diretto da Gianfrancesco Lazotti”. Testo Di Antonio Battaglia

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